12 Ott Mia la lavagna, mio il tempo
“Ritagliarsi tempo non serve solo a caricare le batterie, ma è fondamentale per far germogliare idee”. Martina, copywriter di successo, ci introduce al metodo per una fruttuosa gestione del tempo che le ha permesso una crescita personale e professionale. Pochi passi da seguire, alcuni semplici strumenti come una lavagna e dei post it e la giusta predisposizione mentale…
Quante app esistono per aiutarti a gestire tutti gli impegni che affollano le tue giornate? Quante le notifiche che si sommano e che, alla fine, smetti di guardare? Quante le volte in cui guardi l’orologio e ti accorgi di essere sempre in ritardo?
A volte si fa proprio fatica a star dietro alle cose da fare, alle responsabilità e agli impegni. Sembra una lista infinita che non termina mai. Alla fine, però, di sera, a letto, quante volte ti è capitato di pensare: “e quindi: cosa ho concluso oggi?”
Hai corso di qua e di là, dietro qualcosa, come un obiettivo da raggiungere, una scadenza, un appuntamento. Cosa hai fatto, però, per te stesso?
Quel libro è ancora chiuso, a prendere polvere sul tuo comodino, il webinar che stavi seguendo è rimasto a metà, per non parlare della palestra: chi ha mai tempo per quella?
Non dovrebbe essere così. Ritagliarsi tempo non serve solo a caricare le batterie, ma è fondamentale per far germogliare idee e vivere al massimo e con consapevolezza tutti quei momenti che adesso sono solo un momento di pausa frettoloso in cui rimugini sul da farsi. Come si può pretendere di prendere sonno e dormire bene in questo caos?
Sono una libera professionista e spesso convivo con la sensazione di essere sempre indietro, in ritardo. Troppe cose da fare, troppo poco tempo per studiare, zero tempo per me.
Le poche ore che mi concedevo per riprendermi dalla confusione della mia quotidianità mi facevano sentire tremendamente in colpa.
Cercavo di organizzare le giornate al meglio, ma gli imprevisti rivoluzionavano sempre i piani.
Sentivo forte l’esigenza di organizzare il mio tempo diversamente, per fortuna, un mio amico aveva un buon consiglio da dare. Lui, da bravo sviluppatore di videogiochi, sfrutta i meccanismi di gratificazione come supporto per portare avanti progetti collaterali. Le attività extra lavorative le aveva trasformate in un percorso a premi da portare a termine. Mi ha consigliato di comprare una lavagna e gestire il tempo come più mi si adattava e pormi degli obiettivi, che, come dei livelli, avrei dovuto impegnarmi per superare.
Così l’ho ascoltato, ho comprato una lavagna bianca, dei pennarelli colorati e tanti, troppi, post it.
Ho diviso le mie giornate in base al tempo che avrei dovuto dedicare al lavoro, al dovere e a me stessa. Ho fatto un’ulteriore suddivisione, in modo tale che all’interno di questi segmenti rientrassero diverse attività. In aggiunta, ho pensato di darmi delle “scadenze” mensili che riguardavano me, solo me. Riprendere a scrivere, per esempio. Leggere libri inerenti alla mia professionalità e anche guardare serie, uno dei miei passatempi preferiti. Non dimenticando i viaggi, che non avendo vincoli sul luogo in cui lavorare, potevo cominciare a fare più spesso.
Ogni volta che riuscivo a spuntare le caselle, mi facevo un regalo. Un puzzle, per esempio, o una giornata in Spa.
In realtà, i primi tempi, è stato davvero difficile star dietro ai progetti che mi ero imposta, però, giorno dopo giorno, mi è venuto naturale dividere il tempo e gestirlo in modo tale che non ne fossi totalmente travolta. Oggi, non devo più guardare la lavagna per capire che è il momento di staccare la spina, abbassare lo schermo del computer, ignorare il telefono e leggere un libro. Inoltre, non mi serve più gratificarmi ogni volta che lo faccio, perché adesso ho il tempo per farmi una coccola a prescindere.
Lavagna KalaMitica e gesso liquido
Sono cambiate molte cose, effettivamente la lavagna è ferma a qualche mese fa.
Non dico che ho risolto tutti i miei problemi di gestione del tempo, a dir la verità, anche scrivere questo testo ha subito qualche rimando di troppo a causa degli impegni lavorativi e personali, ma, ho imparato una lezione importante: non devo sentirmi in colpa se a un certo punto ho bisogno di ricominciare da me.
Le priorità non riguardano sempre qualcosa di esterno, perché se trascuriamo le nostre esigenze non abbiamo la possibilità di impegnarci nel lavoro, di mettere il cuore nelle nostre passioni e nemmeno essere presenti per le persone care.
Quindi, prendi un quaderno, una lavagna o qualsiasi cosa che ti fa sentire a tuo agio. Butta giù tutto quello che devi fare, non tralasciare niente e dividi il tempo in lavoro, impegni e dedica uno spazio speciale a te e a quello che ami fare. Taglia tutto il superfluo e organizzati in modo tale che tu sia importante e come tutto il resto.
Se l’anno scorso mi avessero detto che sarei riuscita a seguire pilates tre volte a settimana, avrei sorriso ed esclamato: “Magari!”. Chissà cosa finalmente potrai farai tu!