18 Apr 10 audiolibri che sono più belli degli stessi libri
“Non c’è niente di più bello di un libro”. Dicono i cultori del cartaceo.
In questo articolo invece io sostengo che esista una versione di alcuni libri in grado di arricchirne l’esperienza di fruizione. Non mi riferisco ad adattamenti cinematografici o di serie TV.
La mia però non è neanche una provocazione!
Tra l’universo degli audiolibri la maggior parte sono letti da attori o speaker professionisti. Una nicchia di file audio invece è stata registrata dagli scrittori stessi.
Perché l’esperienza di sentire un’opera letta dal suo stesso autore la arricchisce?
L’interpretazione aggiunge un livello di lettura che ci parla delle emozioni che questi ha provato scrivendolo e che rivive rileggendolo. La voce esprime un’ emozione che tocca le nostre stesse corde dell’emotività. Soprattutto quando il romanzo è autobiografico.
Me ne sono resa ascoltando “Vi avverto che vivo per l’ultima volta”. Una volta terminato mi sono complimentata con il professore tramite stories di Instagram. Feedback che a lui ha fatto piacere.
Consideravo già un privilegio poter seguire e contattare qualcuno che con la sua opera avesse contribuito a rendere migliore il nostro quotidiano ma il grado di intimità che si instaura al termine di un audiolibro l’ho provata solo a teatro con qualche monologo.
In questo stesso libro Paolo Nori descrive, citando chi le ha vissute, lo strano fenomeno che avveniva alle letture in pubblico delle poesie di Anna Achmatova per cui il respiro di tutto il pubblico diventava quello di un unico essere mostruoso. Dice che anche a lui è capitato di assistere a spettacoli di questo effetto. Beh, in un certo senso, nell’oscurità della mia camera, con le cuffie mi sembra di essere in una speciale condizione di uno a uno.
Vorrei che esistesse un audiolibro per tutte quelle volte che mi sono soffermata su un paragrafo chiedendomi “cosa avrà voluto dire?”
10 audiolibri che sono più belli degli stessi libri
Ma veniamo all’elenco degli audiolibri che sono più belli dei libri stessi perché a interpretarli sono gli stessi autori che li hanno scritti!
1)
“Ogni cosa è collegata” di Gabriella Greison. Particolarmente piacevole perché Greison è divulgatrice scientifica che si esprime anche attraverso il teatro.
2)
“Vi avverto che vivo per l’ultima volta. Noi e Anna Achmatova” di Paolo Nori. Traduttore, scrittore e professore di russo allo IULM, Nori ha raggiunto la maturità e la confidenza per parlare con onestà intellettuale e cuore aperto.
3)
“I fratelli mezzaluna” di Chiara Gambarale. Chiara è autrice pluripremiata, presentatrice radiofonica, televisiva e autrice televisiva. Questo libro è un romanzo coraggioso, diverso da quanti scritti fino ad ora e particolarmente adatto ad essere raccontato esattamente come farebbe una mamma ai propri piccoli per metterli in guardia sulla vita. Ma non fraintendetemi: dire che è un libro per bambini è fuorviante!
4)
“Un amore di zitella” di Andrea Vitali. Di tutt’altro tono il contributo di questo scrittore plorifico e maturo.
5)
Alice Basso e la sua serie sulla ghost writer Vanni Sarca e quella sulla dattilografa Anita Bo impiegata negli anni ’50 presso la rivista Saturnalia, che traduce i racconti gialli della rivista americana Black Mask.
6)
“Chi manda le onde” di Fabio Genovesi, finalista al premio Strega. Fabio è una anzitutto una persona rara, vorresti fosse un amico di lunga data e il calore della sua voce ti trasporta esattamente in quel contesto semplice e incasinato dove amore e amicizia sono muovono tutte le forze della natura.
7)
“Accabadora” di Michela Murgia. Anche lei letterata a suo agio nello show business in grado di cavalcare successi editoriali e podcast (vedi “Morgana”).
8)
“Un calcio in bocca fa miracoli” di Marco Presta. Esilarante
9)
“Caos calmo” romanzo di Sandro Veronesi del quale avrete visto il film per la regia di Antonello Grimaldi. Giusto perché così possiate valutare voi stessi un’eventuale comparazione tra le tre esperienze di fruizione di una storia.
10)
“Il rosmarino non capisce l’inverno” di Bussola Matteo del quale ad essere onesta ancora non mi sono fatta un’idea perché è nella mia per lista degli to do listening… ma ho grandi aspettative!